Morpho, the DIRTY butterfly...
Cos'è? Perché nasce?
"Morpho" è il titolo di una meravigliosa canzone dei Nightmare. "the DIRTY butterfly" invece è solamente un verso di un'altro grande successo. Uniti sono davvero perfetti. Titolo e verso sembrano esser stati concepiti proprio per stare insieme. Interpreto tutto questo come "Morpho, la sporca farfalla che può influenzare". Siamo tutti influenzati da qualcosa o qualcuno, anche se raramente ce ne rendiamo conto. Fa tutto parte del nostro inconscio. E mentre noi rimaniamo distratti, la maggior parte dell'umanità è composta da una massa in continuo aumento. L'aumento è dovuto proprio all'influenza che troppe cose esercitano ormai sulla nostra mente martoriata e debole.
La metafora composta dai due grandi successi del celebre gruppo giapponese per me potrebbe essere perfettamente interpretata così. Vedo in tutto questo un senso profondo, che unito potrebbe significare anche molto di più, per quanto i testi dei suddetti pezzi differiscano.
E voi... vi lascerete influenzare così facilmente?

venerdì 30 agosto 2013

KAMIJO ~ Louis - Enketsu no La Vie En Rose ~

Il 28 agosto 2013 è uscito il primo singolo di Kamijo, ormai nelle vesti di solita poiché tutti sappiamo della divisione avvenuta tra lui e i Versailles ~ Philharmonic Quintet ~ tempo addietro.
Il singolo porta il nome di "~ Louis - Enketsu no La Vie En Rose ~" e contiene esattamente tre tracce audio, di cui possiamo leggere il titolo di seguito:

TRACKLIST:
1. ~ Louis - Enketsu no La Vie En Rose ~
2. Grazioso

 Ecco invece i promotional video di "~ Louis - Enketsu no La Vie En Rose ~" e "Grazioso":



Nel PV di "Louis" c'è un bel colpo di scena, ossia un'apparizione di Mana!
Mentre invece, in "Grazioso" possiamo udire una citazione in italiano cantata da Kamijo. 
Insomma, in definitiva trovo sia un singolo interessante, poiché Kamijo ha il suo carisma e la sua fama, nonché la sua bella voce. Come singolo di debutto direi che è qualitativamente parlando, davvero ottimo. Lo stile richiama moltissimo quello dei Versailles, ma d'altra parte il timbro di questo vocalist si adatta molto bene a questo genere di musica, per cui anche dedicandosi alla carriera solista, mi auguro che non cambi.

sabato 24 agosto 2013

VIRGENOW

VIRGENOW è un nome nuovo anche per me, sebbene la band abbia fatto il suo debutto il 15 giugno del 2009.
Negli ultimi due giorni ero ispirata per ascoltare nuovi gruppi, restando comunque fedele al genere musicale che prediligo, ovvero il J-Rock. Così, frugando tra le cartelle che contengono la musica sul mio PC, ecco che ho trovato loro. Non li avevo mai ascoltati prima, ma dopo aver ascoltato il primo pezzo ecco che ho subito pensato: "Valeva la pena ascoltarli prima."
Peccato solamente che siano ormai già sciolti dal febbraio del 2012. Sono sicura che avrebbero potuto avere successo, sebbene il loro genere musicale possa essere paragonato comunque "simile" a tante altre band del medesimo panorama. 

MEMBRI:
風魔 (Fuuma) - Vocalist (ex. Ebony&Ivory)
(Shigeru) - Guitarist (ex. Ebony&Ivory)
(Ta) - Guitarist
冬戊 (Towbo) - Bassist (ex. 麺’s卵)
EX. MEMBRI:
狂邪 (Kyouya) - Drummer (ex. バレッタ)

BIOGRAFIA
La band si è formata nel giugno del 2009 dagli ex. membri degli Ebony&Ivory Fuuma e Shigeru. I VIRGENOW suonarono dal vivo per la prima volta e rilasciarono il loro primo singolo "残刀葬劇" il 15 giugno del 2009.
Nel 2010 i VIRGENOW hanno rilasciato il loro secondo e terzo singolo: "... is dead" e "朦朧、灰と死す" rispettivamente il 10 febbraio e l'11 agosto. Il 26 ottobre e il 17 novembre il gruppo ha tenuto i loro eventi sponsorizzati chiamati "Auschwitz Core ism".
Poi, il 5 dicembre hanno fatto il loro primo one-man show intitolato "THE Auschwitz EMPIRE" al Ikebukuro Black Hole.


mercoledì 17 luglio 2013

Scarlet Valse

Più che andare alla ricerca di gruppi nuovi, stavo per recarmi finalmente a dormire (data la mia stanchezza), quando per caso su YouTube sono incappata in questo video dove ho potuto ascoltare gli Scarlet Valse.
In un primo momento il pezzo sembrava non ispirarmi, ma quando è partito mi ha immediatamente riportato alla memoria i Versailles in tutto e per tutto. Non avevo mai sentito parlare di questa band, ma sembrano piuttosto interessanti. Al moment ono ho alcuna notizia di loro, ma nel prossimi giorni voglio acoltare qualcosa in più e documentarmi sulls discografia/videografia (se c'è) e ascoltarli per bene.
Nello stile sia musicale che visivo rispecchiano per gran parte i Versailles ~ Philharmonic Quintet ~, benché abbiano comunque influenze da un panorama musicale molto vasto.
Sto riascoltando il loro brano, "Eternal White" già per la terza volta circa e più lo riproduco e più mi colpisce, la voce in particolare.
Lascio di seguito lo stesso video che sto vedendo/ascoltando io, sperando che qualcuno li gradisca! Naturalmente sono differenti dai Versailles ~ Philharmonic Quintet ~, ma sembrano piuttosto bravi. Meritano di essere ascoltati!


martedì 11 dicembre 2012

I Nega annunciano lo scioglimento e il loro ultimo album.

Non è possibile cominciare il post con con una domanda classica come: "Chi non conosce i Nega?" perché effettivamente dobbiamo ammettere che per quanto bravi, non erano conosciuti dalla maggior parte dei fans del Visual Kei. Fondamentalmente sono sempre stati più un gruppo di nicchia. Hanno tentato di farsi conoscere, anche abbandonando a volte il loro look aggressivo e la musicalità potente. Ma purtroppo questi sforzi non sono serviti a farli "sfondare" nel campo della musica, salendo di livello come molte band più conosciute. Naturalmente non conosco i motivi esatti dello scioglimento, né tantomeno la discussione o l'incomprensione che ha portato a questa decisione, ma mi auguro che non sia né per fondi monetari e né per la poca notorietà. Ciononostante sono certa che la notizia farà male a tutti i loro fans che da sempre li hanno seguiti e che ovviamente non smetteranno di ascoltarli anche dopo che termineranno le attività. C'è da dire che il vocalist aveva una voce che sapeva essere sensuale, attraente e riusciva anche nei cambi peggiori quando occorreva lo scream o qualche growl.
Ora, questo gruppo annuncia lo scioglimento in seguito all'evento live chiamato "UNDER CODE PRODUCTION LAST EVENT LAST ONEMAN TOUR" che si terrà nell'aprile del 2013. E in più, decidono di lasciare la scena con un Best Album chiamato "NEGATIVISM-TRACE". La tracklist la trascrivo si seguito:

Tracklist
1. abase
2. quadrangle
3. Utsu
4. idle
5. Haunted Jealousy
6. FABLE IN THE COLD BED
7. DELUGE
8. Munashiki 「Sei」 no Guui = 「Shi」 no Shini
9. 「-」 

Successivamente vi lascio qualche promotional video della band, così da poterli conoscere meglio, anche se non sarà più possibile seguire eventuali attività future. Ma perlomeno rimarranno i vecchi successi che meritano assolutamente di essere ascoltati!




sabato 19 maggio 2012

GHOST

I GHOST non sono una nota band.
Il loro periodo di attività è compreso tra il 2004 e il 2007.
Eccolo qui, un altro dei miei gruppi preferiti: i GHOST. Essi si formano nel 2004, anno in cui a mio avviso, i gruppi Visual Kei nascenti erano ancora "buoni". Qualcuno di essi pur dovendosi ispirare ai propri predecessori, riusciva comunque a distinguersi. In questo caso, la seguente band si differenziava non solo per la musica, ma anche per il cantato che accompagnava le loro basi. La voce di Kousei era ed è senza dubbio attraente, pur avendo un timbro che o lo si ama o lo si odia. Il basso invece, in alcuni pezzi rapisce, si sente molto e per quanto possa essere non esageratamente tecnico è assai piacevole da ascoltare. Anche le chitarre fanno la loro buona parte, e senza dubbio nel complesso la band è, o meglio era, una buona, ottima band.
Io li ho conosciuti per puro caso, cercando qualche gruppo nuovo da ascoltare. Mi colpì il nome assai comune che portavano e decisi di ascoltare qualcosa da You Tube. La prima canzone che ho ascoltato si chiama «Kurutta Kajitsu Towano Sora». Il nome è un po' complicato da scrivere e spero di non aver commesso errori. Direi che questa canzone mi è sembrata subito molto ritmica, piacevole all'ascolto... in parte anche buffa, ma meritevole di ascolti e complimenti. Ne sono rimasta talmente innamorata che l'ho ascoltata per giorni a ripetizione, prima di decidermi veramente ad ascoltare il resto dei loro pezzi. Di seguito però, vi voglio far ascoltare il pezzo con tanto di video. Anche l'occhio vuole la sua parte, e sebbene in questo video non portino abiti aggressivi, si nota subito uno stile molto cupo in loro che colpisce.


Ciononostante, sebbene vi sia piaciuto il pezzo e/o il video, vi assicuro che questo non basta per apprezzare davvero questa band. Potrei nominare nomi di brani che meritano come: "Ring", "Shisenkai", "Devil may Cry", "Insanity", "Psyco Escape" e così via. A quel punto, la prima cosa che ho preferito ascoltare è stato il loro ultimi prodotto che è stato seguito dallo scioglimento, parlo di «The BEST of GHOST» questa collection con i loro pezzi più "belli". Quest'album ispira moltissimo, perché in esso non è presente una sola traccia brutta. Segue un filo abbastanza logico e lo stile è più o meno sempre lo stesso. D'altra parte i GHOST di stile ne avevano, e non mi spiego il perché si siano sciolti come tante altre band che meritavano una visibilità e un successo maggiore... forse però, per una band del genere è stato meglio restare di nicchia. La commercializzazione avrebbe potuto colpire anche la loro musica, rendendoli banali e commerciali come tanti altri. Pertanto, ribadisco che questa band Visual Kei benché fuoriesca dal solito stereotipo di complesso J-Rock, è alternativa. Bella e interessante. E' necessario che l'ascoltiate (se lo vorrete) o in quanto alcuni pezzi davvero coinvolgono e prendono. Oggi come oggi mancano e mi mancano band del genere, ma possiamo e dobbiamo accontentarci di questi vecchi capolavori, perché sebbene siano già più recenti fanno ugualmente parte di un J-Rock e un Visual Kei che non era ancora morto.

venerdì 18 maggio 2012

Jeniva

I Jeniva sono una band Indie Visual Kei.
Si sono formati nel 2004, ma si sono sciolti due anni dopo: nel 2006.
Ahimè, sul conto dei Jeniva conosco poco e niente. E come se non bastasse in giro non circolano tante notizie su questa band. Essi sono tra i tanti complessi che si formano, compongono bella musica e si sciolgono dopo pochissimo tempo. La loro discografia è molto meno che vasta. Composta esclusivamente da tre singoli, c'è ben poco da ascoltare. Ciononostante quel poco che abbiamo la possibilità di analizzare si presenta magnificamente. Naturalmente io consiglio vivamente di ascoltare questi tre singoli da loro rilasciati, i quali nomi sono: «Nakiyuki» - «Sou mei Kuru ni no Tsuki» - «Ki Inochi/Prayer». A dire la verità, il terzo singolo citato è uscito nel 2007 (in teoria un anno dopo lo scioglimento) ed è privo di cover. Non riesco a spiegarmi questa stranezza, ma comunque anch'esso merita a sua volta di essere considerato.
Passando ad analizzare poi la loro musica, troviamo chitarre interessanti e anche tanta tanta tastiera. Essa però non modifica lo stile della band, per cui non li fa sembrare assolutamente commerciali. Il ruolo di queste tastiere serve solamente a creare un'atmosfera più melodica che accompagna la voce di lui... Sono. Scommetto che questo nome non vi è nuovo. Quando per la prima volta ho ascoltato i Jeniva mi sono stupita del vocalis, e non riuscivo a credere fosse Sono, l'attuale cantante dei Matenrou Opera! Probabilmente non sembrerà una novità se dico che la musica dei Matenrou Opera sembra ispirarsi quasi del tutto a quella dei Jeniva. D'altra parte tra i componenti di questa vecchia band c'è anche Yuu, attuale batterista dei Matenrou. Certo è che a questo punto, siccome la band del quale stiamo parlando è di nicchia, vi posso garantire che se gradite la musica dei Matenrou Opera non potrete non gradire anche quella dei Jeniva! E per dimostrarvi la grande somiglianza tra i due gruppi, ecco di seguito due video presi da YouTube che confermano tutto ciò che è stato detto.


domenica 13 maggio 2012

DELUHI

Formati nel 2008 e sciolti nel 2011;
i DELUHI possedevano un gran potenziale musicale, nonostante la loro giovane età.
Insomma - sebbene come ho già accennato - i DELUHI erano un gran gruppo, hanno probabilmente avuto la sfortuna di non raggiungere il successo che meritavano, e probabilmente per ragioni che non ci è dato sapere nel luglio del 2011 hanno annunciato a tutti che i sarebbero sciolti definitivamente. A mio avviso questa è stata una grande perdita per il mondo del Viasual Kei, o comunque del J-Rock.
In più, ci sarebbe da calcolare che non appena si sono formati i quattro ragazzi erano ancora minorenni, ma già iniziavano a farsi riconoscere per il loro talento e per il fatto che il primo prodotto fuoriuscito e sponsorizzato ufficialmente fu un Mini-Album chiamato «Surveillance». Conteneva chiaramente delle traccie inedite, ma decisamente forti, intriganti! I DELUHI stavano presentando un genere già conosciuto, ma in quella musica c'era qualcosa che riusciva perfettamente a trascinare. Basta ascoltare brani come "Vivid Place" oppure "Two Hurt" (che in seguito è stata anche riproposta come singolo esclusivo, in cui è stata migliorata e registrata di nuovo) per capire che sebbene il gruppo sia emergente il loro livello artistico musicale è piuttosto alto! 
Poi, successivamente al grande inizio con il Mini-Album, sono arrivati tre singoli (che consiglio vivamente di ascoltare) con dei nomi ambigui ma piuttosto interessanti che includevano tracce esclusive in tutto e per tutto: «VISVASRIT» - «Mahadeva» - «JAGANNATH». 
Dopodiché ci sono stati molti remake, pezzi riproposti per trovate - a mio avviso - strettamente commerciali. E' probabile che si stessero già avvicinando al declino, ma hanno stupito tutti i loro fans con un nuovo Mini-Album uscito nel novembre del 2009. Esso proponeva questa volta inediti ancora una volta innovativi, ma che facevano già notare un bel cambiamento dei DELUHI. Ovviamente un cambiamento musicale. Qualcuno è rimasto contento, qualcun'altro no, e altri ancora solamente in parte hanno gradito l'opera. Certo, fino a prova contraria bisognerebbe dire che il lavoro svolto è stato piuttosto buono. Il nome di questo prodotto è "Yggdalive". Come al solito ci ritroviamo dinanzi ad un titolo un po' difficile alla pronuncia, ma che in fondo ha una grande espressione musicale. Dopo Yggdalive, abbiamo avuto ancora un po' qualche ripetizione e qualche pezzo riproposto sotto forma di singolo e... poi questa band ha voluto rinnovarsi, rilasciando tre singoli (questa volta inediti), al quale non sono stati affibbiati più nomi complessi derivati da chissà quale scherzo della follia. I nomi presetati sono stati scelti tutti in inglese e ognuno dei tre conteneva una sola traccia (il cui titolo era lo stesso del singolo) con un PV (Promotional Video) correlato. Ve li mostro di seguito:

{ Frontier }


{ The farthest }


{ Departure }


Sfortunatamente da questi ultimi tre singoli è praticamente troppo semplice riuscire a captare quanto i DELUHI siano cambiati e quanto siano riusciti a dare (forse a causa della loro casa discografica, chissà) alla loro musica potente quel tocco meno aggressivo e ricco di "melodie" dolci, nonché allegre.
Ad ogni modo, subito dopo questi tre singoli esce un Album-Live (quindi con l'audio estratto da un concerto), e infine: la bruttam notizia. Non ricordo precisamente le date, ma i DELUHI hanno abbandonato la loro avventura in concomitanza con un altro Albu. Quest'ultimo porta il nome di «VANDALISM» e non contiene nulla di nuovo, eccetto per "Suno no Izumi", una bonus-track che definisce perfettamente forte ma non più esclusivo e nuovo lo stile della band ormai arrivata al capolinea.
Comunque sia, dei DELUHI potremmo sempre ricordare il loro fascino musicale e la loro tecnica che li portava ad essere veramente bravi e indubbiamente tra i migliori rispetto a tante altre band emergenti che no, non avevano per nulla ciò che avevano loro. In più c'è da sottolineare quanto fosse bella la voce di Juri che riusciva ad alternarsi spaventosamente nei brani, tanto da far venire i brividi all'ascolto. In quanto agli altri membri... insieme a Juri (alla voce) c'erano Leda (alla chitarra), Aggy (al basso) e Sujk (alla batteria).


venerdì 4 maggio 2012

-OZ-



Il 21 marzo del 2012, quindi qualcosa in più di un mese fa...
è uscito il nuovo ed ultimo singolo degli -OZ-:
«STIGMA».

Nll'ultimo periodo della mia vita sono meno aggiornata in tempo reale, così mi ritrovo solo adesso ad ascoltare questo... prodotto. Se conoscete gli -OZ-, o se perlomeno vi siete mai trovati ad ascoltare qualcosa di loro per quanto riguarda albume e singoli precedenti, vi accorgerete che anche questa band fantastica ha deciso di abbandonare uno stile aggressivo e particolare per intraprendere la strada del "commerciale".
Cioè che caratterizza gli -OZ- prima di tutto è la meravigliosa, potente e graffiante voce di Natsuki che sulla base metal riesce a prendere note acute e basse al tempo stesso. Alterna la sua voce melodica con il growl in modo a dir poco impressionante. E questo certamente è da apprezzare. Ma certamente non è solamente la sua voce a far tutto. Musicalmente questa band merita. Riscontriamo in essa prima di tutto un timbro di voce diverso da tante altre band Visual Kei, ma il loro tipo di musica è altrettanto diverso, nonché raro da ascoltare. O perlomeno io, personalmente, non ho mai riscontrato band del genere!
Purtroppo, però... questo singolo che sto appena ascoltando, per quanto bello mi sta deludendo in parte. Vi mostro di seguito la tracklist. Le cover le potete già visualizzare nell'immagine in cima al post.

 Tracklist:
1. STIGMA
2. TRUSTY
3. BLAST
4. FLASH BACK 

Partendo dalla prima traccia, "STIGMA" (che da anche il nome al singolo), ci accorgiamo fin da subito che lo stile è decisamente diverso. L'inizio con i soliti sintetizzatori sentiti già in troppi altri pezzi, non mi piace per niente. Diciamo che in parte mi ricorda un po' i Girugamesh. Non so nemmeno io il perché, ma ormai direi che in seguito all'uscita di questo singolo gli -OZ- non si distinguono più per quelli che erano una volta. Pertanto è possibile che il loro punto di forza rimarrà esclusivamente la voce del loro vocalist del quale abbiamo già parlato. Sicuramente avranno qualcosa di loro (magari ancora per poco, data la fine che stanno facendo molte delle più grandi band), ma quel qualcosa non basterà a farli restare quelli che erano un tempo, né tantomeno aiuterà me a riporre in loro la stima che avevo un tempo.
Chiaramente nel complesso non penso che il singolo sia inascoltabile, anzi. E' pur sempre orecchiabile, a me piace. E' solo che... quando non riesco a riconoscere veramente lo spirito primordiale del gruppo in un loro pezzo, un po' cala il mio interesse, e un po' ritengo che forse quella band ha avuto la necessità di cambiare per fattori che a noi non è dato sapere. Insomma, io ce l'ho a morte con le case discografiche, e sicuramente sono certa che anche nel caso degli -OZ- c'è lo zampino dei produttori e di coloro che li sponsorizzano. Ahimè, anche in questo caso dobbiamo adattarci e sperare che riescano a stabilizzarsi più o meno su questo stile, senza apportare ulteriori cambiamenti. Anche perché finché restano così, noi fans abbiamo ancora la possibilità di abituarci e tornare ad apprezzarli, forse come un tempo. Ma se una band tende a cambiare troppo in fretta, indirizzandosi verso uno stile sempre più commerciale di singolo in singolo... allora si verifica il cambio dei fans, e la minoranza (che desidera la trasgrassione alla regola) verrà schiacciata dalla maggioranza al quale della musica, fondamentalmente, non interessa più di tanto.
E con questo io vi lascio, invitandosi ad ascoltare ugualmente questo singolo, che tutto sommato ripeto, non è male! Sempre piacevole da ascoltare e magari anche da apprezzare. Vi lascio di seguito una piccola parte del PV di STIGMA... a voi i commenti!

 
Naturalmente, vorrei far notare che...
anche dal PV stesso si nota un grosso cambiamento.
Soprattutto e specialmente nello stile e non solo dai tanti piccoli particolari
al quale stiamo facendo già fronte.

mercoledì 25 aprile 2012

Dollis Marry

I Dollis Marry nascono, e quindi di formano nell'anno 2005.
Il loro stile estetico può essere simile a molti altri gruppi, ma musicalmente fanno senza dubbio la differenza. 

Ahimè, non conosco perfettamente la loro biografia, difatti mi sono sempre limitata ad ascoltare con amore la loro discografia non troppo vasta. Sin dal primo momento in cui ho riscontrato il nome della band sono stata incuriosita, e così mi son detta: vediamo un po' come sono musicalmente. Quando leggo i titoli degli album e di alcuni pezzi, la mia curiosità di conseguenza aumenta. Uno dei loro singoli (uscito nel 2006) si chiama "ILLUSIONE", mentre il singolo successivo (anno di uscita: 2007) si intitola "SPLENDORE". Non saprei dire se le parole "illusione" e "splendore" siano state scelte appositamente nella nostra lingua perché molto vicine al contenuto dei testi o semplicemente per un fattore estetico e di vendita. Ma non è certamente finita qui! Sapete come si intitola il loro ultimo album, uscito nel 2007? 
«Perda un confine». Anche in questo caso non sono in grado di stabilire il perché di quel titolo, né tantomeno dei titoli delle prime due tracce presenti nella tracklist: "Luce ed ombra" e "Confine". Le coincidenze sono molteplici, e più di una volta abbiamo riscontrato titoli in italiano presenti nella discografia dello stesso gruppo. 
Pertanto questo elemento, oltre ad attrarre ulteriormente la mia attenzione nei confronti dei Dollis Marry, mi ha spinta ad ascoltare sia quelle canzoni che quegli interi album. Inutile dire che non me ne sono pentita, anzi. Posso affermare con certezza, che nonostante i gruppi Visual Kei odierni non siano più così originali come lo erano un temp, questi cinque ragazzi sanno distinguersi musicalmente. La voce fa la sua grande parte. Dolce e melodica risulta perfettamente in sintonia con la base musicale. Io non riuscirei a non consigliare un gruppo simile. Vanno ascoltati, perché sono favolosi. In più, se deciderete di prestare attenzione alla loro musica, vi invito a soffermarvi sulle chitarre elettriche, e soprattutto gli assoli! 
Per un intero periodo rimasi ad ascoltare giorno e notte i Dollis Marry, troppo presa dalla dolcezza della voce che accompagnava meravigliosamente la melodia prodotta dagli strumenti. Così come ne fui rapita all'epoca, ancora oggi quando li riascolto mi trasportano via. E a tal proposito vi lascio di seguito un esempio della loro bravura e della delicatezza musicale che sanno produrre. Peccato solo che non siano molto conosciuti...

martedì 24 aprile 2012

{ 24 Aprile 2012 } D live in Milan!

I D sono un gruppo decisamente più conosciuto rispetto ad altri di questo panorama. 
E sicuramente, dato il nome abbastanza semplice li avrete sentiti nominare più volte.

Io personalmente non li seguo attualmente e ammetto di non averli mai seguiti. L'unica conoscenza che mi porta ad essere limitata di questa band sono i nomi del vocalist Asagi e il chitarrista Ruiza... per il resto li conoscevo solo stilisticamente e di fama, nonché esclusivamente di nome. 
Ammetto di non esser mai stata particolarmente rapita da loro, in nessun senso. A volte ho provato ad ascoltare qualche canzone, anche qualche album... ma li ho presi troppo superficialmente. Credo che adesso gli degnerò un pizzico di attenzione in più, solo per "studiarmeli". Per capire la loro musicalità, per comprendere il loro genere e il loro modo di produrre musica. Sicuramente a livello visivo sono molto appariscenti, sicuramente per quanto riguarda il vocalist, ma questo per quanto suggestivo attualmente passa in secondo piano per me. Sono molto interessata e curiosa ad ascoltare la loro musica, perché sebbene non mi colpisca recepisco che c'è qualche particolare che le altre band non hanno. Forse la voce di Asagi, o forse quelle melodie a volte orientali. Non lo so. Forse più in là, quando li avrò ascoltati per bene sarò dirlo. Per ora, quindi... vorrei commentare del live tenuto per la prima volta qui in Italia.
Abbiamo avuto un'occasione più unica che rara. Non siamo sempre così fortunati da poter accogliere in patri dei gruppi del genere. Purtroppo essendo ancora troppo poco conosciuti, concerti del genere finiscono per passare in secondo piano. Soprattutto a causa del fatto che gran parte delle fans (o dei fans) sono ragazze/i giovani, e non sempre hanno la possibilità economica per muoversi, affrontare un viaggio lungo e godersi il concerto del proprio gruppo preferito. Nel mio caso non parliamo del gruppo che amo di più, ma di un gruppo che pur non seguendo avrei visto suonare dal vivo molto volentieri. Sebbene non li conosca, ammesso e non concesso che mi fossero state regalate le opportunità avrei viaggiato fino a Milano solo per cercare di conoscerli. Purtroppo però, ho dovuto fare un ragionamento ben diverso in questo caso, e non avendoli mai seguiti ho dovuto dar retta al mio portafoglio. Inutile dire che attualmente lui non mi ha dato il permesso di muovermi. Ma la verità? Sarei bugiarda se dicessi che questo ennesimo concerto mancato mi pesa sulla coscienza. Non mi sto mangiando le mani a morsi, né tantomeno rimpiango di non aver speso un bel mucchietto di soldi per pagarmi il viaggio, l'albergo e il concerto dei D nella città di Milano. Sono estremamente serena e felice. Felice che in Italia vi sia stato un concerto nuovo, innovativo e bello, da quanto ho potuto capire. Quel che mi auguro con tutto il cuore è che il pubblico sotto quel palco sia stato attivo, rumoroso e vasto. Spero che il gruppo giapponese abbia potuto avvertire il calore di noi italiani, nonostante tutto. 
Credo sia tempo di aprire gli occhi e dare spazio anche ad una musica che fino a qualche tempo fa ci sembrava del tutto aliena. Questo significa che facendo un piccolo sforzo, questi concerti potrebbero moltiplicarsi, potrebbero divenire più importanti, e riepire non dico stadi, ma locali anche più grandi di uno che può contenere massimo quattrocento persone! Se un sogno del genere potesse avverarsi (naturalmente non per l'aspetto delle band, ma per le loro qualità artistiche), vorrebbe stare a significare che gruppi come Dir en grey, D o Versailles ~ Philharmonic Quintet ~ potrebbero tornare in tour o in esclusiva per noi. A quel punto direi che darei tutta me stessa per non lasciarmi scappare nemmeno un concerto di tutte le band che adoro. Ad ogni modo, tornando a noi, ho letto su Facebook tramite la pagina italiana dei D che la scaletta della serata è stata la seguente:
 
• Der konig der Dunkelheit
• In the name of the Justice
• Huang di ~ Yami ni umareta Mukui
• - MC -
• Yami Yori Kurai Doukoku no a Cappella Jounetsu no Aria
• Hana Madoi
• Sleeper
• - drum solo -
• - session (Desert Warrior) -
• Desert Warrior
• Night~ship D
• Colosseo
• Dying Message
• Torikago Goten
• 7th Rose ~ return to zero
• 7th Rose
• Guardian
EN
• Yami no kuni no Alice
 
Ad ogni modo, se devo essere sincera non conosco queste canzoni, a parte «In the name of the Justice» che ho ascoltato giusto ieri e non mi è dispiaciuta. Per quanto riguarda le altre beh. ho ascoltato con poca voglia «Sleeper» e «7th Rose». Quindi sulla scaletta riprodotta a Milano non posso proprio esprimere un parere personale. Sono comunque certa che per i fans sia stato davvero il massimo poterli vedere dal vivo, suonare quei pezzi che fino a l'altro ieri si erano sempre costretti ad ascoltare tramite un YouTube oppure un semplice CD!
E con questo direi che per ora su questa band penso di aver detto proprio tutto. In alcuni momenti della giornata in effetti al concerto ci ho pensato. Ho immaginato tutti i ragazzi e le ragazze lì in fila ad attendere l'apertura delle porte. E' stato bello. E ad ogni modo, parlando della mia scarsa e poca cultura riguardo loro posto di seguito un paio di Promotional Video che mi hanno in parte incuriosita e che musicalmente ho ascoltato più o meno volentieri.