Morpho, the DIRTY butterfly...
Cos'è? Perché nasce?
"Morpho" è il titolo di una meravigliosa canzone dei Nightmare. "the DIRTY butterfly" invece è solamente un verso di un'altro grande successo. Uniti sono davvero perfetti. Titolo e verso sembrano esser stati concepiti proprio per stare insieme. Interpreto tutto questo come "Morpho, la sporca farfalla che può influenzare". Siamo tutti influenzati da qualcosa o qualcuno, anche se raramente ce ne rendiamo conto. Fa tutto parte del nostro inconscio. E mentre noi rimaniamo distratti, la maggior parte dell'umanità è composta da una massa in continuo aumento. L'aumento è dovuto proprio all'influenza che troppe cose esercitano ormai sulla nostra mente martoriata e debole.
La metafora composta dai due grandi successi del celebre gruppo giapponese per me potrebbe essere perfettamente interpretata così. Vedo in tutto questo un senso profondo, che unito potrebbe significare anche molto di più, per quanto i testi dei suddetti pezzi differiscano.
E voi... vi lascerete influenzare così facilmente?

sabato 19 maggio 2012

GHOST

I GHOST non sono una nota band.
Il loro periodo di attività è compreso tra il 2004 e il 2007.
Eccolo qui, un altro dei miei gruppi preferiti: i GHOST. Essi si formano nel 2004, anno in cui a mio avviso, i gruppi Visual Kei nascenti erano ancora "buoni". Qualcuno di essi pur dovendosi ispirare ai propri predecessori, riusciva comunque a distinguersi. In questo caso, la seguente band si differenziava non solo per la musica, ma anche per il cantato che accompagnava le loro basi. La voce di Kousei era ed è senza dubbio attraente, pur avendo un timbro che o lo si ama o lo si odia. Il basso invece, in alcuni pezzi rapisce, si sente molto e per quanto possa essere non esageratamente tecnico è assai piacevole da ascoltare. Anche le chitarre fanno la loro buona parte, e senza dubbio nel complesso la band è, o meglio era, una buona, ottima band.
Io li ho conosciuti per puro caso, cercando qualche gruppo nuovo da ascoltare. Mi colpì il nome assai comune che portavano e decisi di ascoltare qualcosa da You Tube. La prima canzone che ho ascoltato si chiama «Kurutta Kajitsu Towano Sora». Il nome è un po' complicato da scrivere e spero di non aver commesso errori. Direi che questa canzone mi è sembrata subito molto ritmica, piacevole all'ascolto... in parte anche buffa, ma meritevole di ascolti e complimenti. Ne sono rimasta talmente innamorata che l'ho ascoltata per giorni a ripetizione, prima di decidermi veramente ad ascoltare il resto dei loro pezzi. Di seguito però, vi voglio far ascoltare il pezzo con tanto di video. Anche l'occhio vuole la sua parte, e sebbene in questo video non portino abiti aggressivi, si nota subito uno stile molto cupo in loro che colpisce.


Ciononostante, sebbene vi sia piaciuto il pezzo e/o il video, vi assicuro che questo non basta per apprezzare davvero questa band. Potrei nominare nomi di brani che meritano come: "Ring", "Shisenkai", "Devil may Cry", "Insanity", "Psyco Escape" e così via. A quel punto, la prima cosa che ho preferito ascoltare è stato il loro ultimi prodotto che è stato seguito dallo scioglimento, parlo di «The BEST of GHOST» questa collection con i loro pezzi più "belli". Quest'album ispira moltissimo, perché in esso non è presente una sola traccia brutta. Segue un filo abbastanza logico e lo stile è più o meno sempre lo stesso. D'altra parte i GHOST di stile ne avevano, e non mi spiego il perché si siano sciolti come tante altre band che meritavano una visibilità e un successo maggiore... forse però, per una band del genere è stato meglio restare di nicchia. La commercializzazione avrebbe potuto colpire anche la loro musica, rendendoli banali e commerciali come tanti altri. Pertanto, ribadisco che questa band Visual Kei benché fuoriesca dal solito stereotipo di complesso J-Rock, è alternativa. Bella e interessante. E' necessario che l'ascoltiate (se lo vorrete) o in quanto alcuni pezzi davvero coinvolgono e prendono. Oggi come oggi mancano e mi mancano band del genere, ma possiamo e dobbiamo accontentarci di questi vecchi capolavori, perché sebbene siano già più recenti fanno ugualmente parte di un J-Rock e un Visual Kei che non era ancora morto.

venerdì 18 maggio 2012

Jeniva

I Jeniva sono una band Indie Visual Kei.
Si sono formati nel 2004, ma si sono sciolti due anni dopo: nel 2006.
Ahimè, sul conto dei Jeniva conosco poco e niente. E come se non bastasse in giro non circolano tante notizie su questa band. Essi sono tra i tanti complessi che si formano, compongono bella musica e si sciolgono dopo pochissimo tempo. La loro discografia è molto meno che vasta. Composta esclusivamente da tre singoli, c'è ben poco da ascoltare. Ciononostante quel poco che abbiamo la possibilità di analizzare si presenta magnificamente. Naturalmente io consiglio vivamente di ascoltare questi tre singoli da loro rilasciati, i quali nomi sono: «Nakiyuki» - «Sou mei Kuru ni no Tsuki» - «Ki Inochi/Prayer». A dire la verità, il terzo singolo citato è uscito nel 2007 (in teoria un anno dopo lo scioglimento) ed è privo di cover. Non riesco a spiegarmi questa stranezza, ma comunque anch'esso merita a sua volta di essere considerato.
Passando ad analizzare poi la loro musica, troviamo chitarre interessanti e anche tanta tanta tastiera. Essa però non modifica lo stile della band, per cui non li fa sembrare assolutamente commerciali. Il ruolo di queste tastiere serve solamente a creare un'atmosfera più melodica che accompagna la voce di lui... Sono. Scommetto che questo nome non vi è nuovo. Quando per la prima volta ho ascoltato i Jeniva mi sono stupita del vocalis, e non riuscivo a credere fosse Sono, l'attuale cantante dei Matenrou Opera! Probabilmente non sembrerà una novità se dico che la musica dei Matenrou Opera sembra ispirarsi quasi del tutto a quella dei Jeniva. D'altra parte tra i componenti di questa vecchia band c'è anche Yuu, attuale batterista dei Matenrou. Certo è che a questo punto, siccome la band del quale stiamo parlando è di nicchia, vi posso garantire che se gradite la musica dei Matenrou Opera non potrete non gradire anche quella dei Jeniva! E per dimostrarvi la grande somiglianza tra i due gruppi, ecco di seguito due video presi da YouTube che confermano tutto ciò che è stato detto.


domenica 13 maggio 2012

DELUHI

Formati nel 2008 e sciolti nel 2011;
i DELUHI possedevano un gran potenziale musicale, nonostante la loro giovane età.
Insomma - sebbene come ho già accennato - i DELUHI erano un gran gruppo, hanno probabilmente avuto la sfortuna di non raggiungere il successo che meritavano, e probabilmente per ragioni che non ci è dato sapere nel luglio del 2011 hanno annunciato a tutti che i sarebbero sciolti definitivamente. A mio avviso questa è stata una grande perdita per il mondo del Viasual Kei, o comunque del J-Rock.
In più, ci sarebbe da calcolare che non appena si sono formati i quattro ragazzi erano ancora minorenni, ma già iniziavano a farsi riconoscere per il loro talento e per il fatto che il primo prodotto fuoriuscito e sponsorizzato ufficialmente fu un Mini-Album chiamato «Surveillance». Conteneva chiaramente delle traccie inedite, ma decisamente forti, intriganti! I DELUHI stavano presentando un genere già conosciuto, ma in quella musica c'era qualcosa che riusciva perfettamente a trascinare. Basta ascoltare brani come "Vivid Place" oppure "Two Hurt" (che in seguito è stata anche riproposta come singolo esclusivo, in cui è stata migliorata e registrata di nuovo) per capire che sebbene il gruppo sia emergente il loro livello artistico musicale è piuttosto alto! 
Poi, successivamente al grande inizio con il Mini-Album, sono arrivati tre singoli (che consiglio vivamente di ascoltare) con dei nomi ambigui ma piuttosto interessanti che includevano tracce esclusive in tutto e per tutto: «VISVASRIT» - «Mahadeva» - «JAGANNATH». 
Dopodiché ci sono stati molti remake, pezzi riproposti per trovate - a mio avviso - strettamente commerciali. E' probabile che si stessero già avvicinando al declino, ma hanno stupito tutti i loro fans con un nuovo Mini-Album uscito nel novembre del 2009. Esso proponeva questa volta inediti ancora una volta innovativi, ma che facevano già notare un bel cambiamento dei DELUHI. Ovviamente un cambiamento musicale. Qualcuno è rimasto contento, qualcun'altro no, e altri ancora solamente in parte hanno gradito l'opera. Certo, fino a prova contraria bisognerebbe dire che il lavoro svolto è stato piuttosto buono. Il nome di questo prodotto è "Yggdalive". Come al solito ci ritroviamo dinanzi ad un titolo un po' difficile alla pronuncia, ma che in fondo ha una grande espressione musicale. Dopo Yggdalive, abbiamo avuto ancora un po' qualche ripetizione e qualche pezzo riproposto sotto forma di singolo e... poi questa band ha voluto rinnovarsi, rilasciando tre singoli (questa volta inediti), al quale non sono stati affibbiati più nomi complessi derivati da chissà quale scherzo della follia. I nomi presetati sono stati scelti tutti in inglese e ognuno dei tre conteneva una sola traccia (il cui titolo era lo stesso del singolo) con un PV (Promotional Video) correlato. Ve li mostro di seguito:

{ Frontier }


{ The farthest }


{ Departure }


Sfortunatamente da questi ultimi tre singoli è praticamente troppo semplice riuscire a captare quanto i DELUHI siano cambiati e quanto siano riusciti a dare (forse a causa della loro casa discografica, chissà) alla loro musica potente quel tocco meno aggressivo e ricco di "melodie" dolci, nonché allegre.
Ad ogni modo, subito dopo questi tre singoli esce un Album-Live (quindi con l'audio estratto da un concerto), e infine: la bruttam notizia. Non ricordo precisamente le date, ma i DELUHI hanno abbandonato la loro avventura in concomitanza con un altro Albu. Quest'ultimo porta il nome di «VANDALISM» e non contiene nulla di nuovo, eccetto per "Suno no Izumi", una bonus-track che definisce perfettamente forte ma non più esclusivo e nuovo lo stile della band ormai arrivata al capolinea.
Comunque sia, dei DELUHI potremmo sempre ricordare il loro fascino musicale e la loro tecnica che li portava ad essere veramente bravi e indubbiamente tra i migliori rispetto a tante altre band emergenti che no, non avevano per nulla ciò che avevano loro. In più c'è da sottolineare quanto fosse bella la voce di Juri che riusciva ad alternarsi spaventosamente nei brani, tanto da far venire i brividi all'ascolto. In quanto agli altri membri... insieme a Juri (alla voce) c'erano Leda (alla chitarra), Aggy (al basso) e Sujk (alla batteria).


venerdì 4 maggio 2012

-OZ-



Il 21 marzo del 2012, quindi qualcosa in più di un mese fa...
è uscito il nuovo ed ultimo singolo degli -OZ-:
«STIGMA».

Nll'ultimo periodo della mia vita sono meno aggiornata in tempo reale, così mi ritrovo solo adesso ad ascoltare questo... prodotto. Se conoscete gli -OZ-, o se perlomeno vi siete mai trovati ad ascoltare qualcosa di loro per quanto riguarda albume e singoli precedenti, vi accorgerete che anche questa band fantastica ha deciso di abbandonare uno stile aggressivo e particolare per intraprendere la strada del "commerciale".
Cioè che caratterizza gli -OZ- prima di tutto è la meravigliosa, potente e graffiante voce di Natsuki che sulla base metal riesce a prendere note acute e basse al tempo stesso. Alterna la sua voce melodica con il growl in modo a dir poco impressionante. E questo certamente è da apprezzare. Ma certamente non è solamente la sua voce a far tutto. Musicalmente questa band merita. Riscontriamo in essa prima di tutto un timbro di voce diverso da tante altre band Visual Kei, ma il loro tipo di musica è altrettanto diverso, nonché raro da ascoltare. O perlomeno io, personalmente, non ho mai riscontrato band del genere!
Purtroppo, però... questo singolo che sto appena ascoltando, per quanto bello mi sta deludendo in parte. Vi mostro di seguito la tracklist. Le cover le potete già visualizzare nell'immagine in cima al post.

 Tracklist:
1. STIGMA
2. TRUSTY
3. BLAST
4. FLASH BACK 

Partendo dalla prima traccia, "STIGMA" (che da anche il nome al singolo), ci accorgiamo fin da subito che lo stile è decisamente diverso. L'inizio con i soliti sintetizzatori sentiti già in troppi altri pezzi, non mi piace per niente. Diciamo che in parte mi ricorda un po' i Girugamesh. Non so nemmeno io il perché, ma ormai direi che in seguito all'uscita di questo singolo gli -OZ- non si distinguono più per quelli che erano una volta. Pertanto è possibile che il loro punto di forza rimarrà esclusivamente la voce del loro vocalist del quale abbiamo già parlato. Sicuramente avranno qualcosa di loro (magari ancora per poco, data la fine che stanno facendo molte delle più grandi band), ma quel qualcosa non basterà a farli restare quelli che erano un tempo, né tantomeno aiuterà me a riporre in loro la stima che avevo un tempo.
Chiaramente nel complesso non penso che il singolo sia inascoltabile, anzi. E' pur sempre orecchiabile, a me piace. E' solo che... quando non riesco a riconoscere veramente lo spirito primordiale del gruppo in un loro pezzo, un po' cala il mio interesse, e un po' ritengo che forse quella band ha avuto la necessità di cambiare per fattori che a noi non è dato sapere. Insomma, io ce l'ho a morte con le case discografiche, e sicuramente sono certa che anche nel caso degli -OZ- c'è lo zampino dei produttori e di coloro che li sponsorizzano. Ahimè, anche in questo caso dobbiamo adattarci e sperare che riescano a stabilizzarsi più o meno su questo stile, senza apportare ulteriori cambiamenti. Anche perché finché restano così, noi fans abbiamo ancora la possibilità di abituarci e tornare ad apprezzarli, forse come un tempo. Ma se una band tende a cambiare troppo in fretta, indirizzandosi verso uno stile sempre più commerciale di singolo in singolo... allora si verifica il cambio dei fans, e la minoranza (che desidera la trasgrassione alla regola) verrà schiacciata dalla maggioranza al quale della musica, fondamentalmente, non interessa più di tanto.
E con questo io vi lascio, invitandosi ad ascoltare ugualmente questo singolo, che tutto sommato ripeto, non è male! Sempre piacevole da ascoltare e magari anche da apprezzare. Vi lascio di seguito una piccola parte del PV di STIGMA... a voi i commenti!

 
Naturalmente, vorrei far notare che...
anche dal PV stesso si nota un grosso cambiamento.
Soprattutto e specialmente nello stile e non solo dai tanti piccoli particolari
al quale stiamo facendo già fronte.